Attorno al 1379 venne
edificato il Castello Visconteo di Pandino, per
volontà di Regina della Scala, nobile veronese e moglie
di Bernabò Visconti duca di Milano, ella mori alcuni
anni dopo, nel 1384, probabilmente senza vedere compiuta
la costruzione.Inizialmente il castello non ebbe scopi
difensivi ma fu concepito come luogo di svaghi: caccia,
banchetti, ricevimenti, danze. Del resto a quei tempi
attorno all'abitato di Pandino si estendevano
rigogliosissimi boschi ricchi di selvaggina e di limpide
acque. Lo schema architettonico del castello è molto
semplice si tratta di un quadrato regolare di circa 66
metri per lato, delimitato da 4 torri angolari anch'esse
a base quadrata. Due sono gli ingressi: uno principale al
centro della facciata sud, l'altro sulla facciata opposta
asimmetrico rispetto al primo.
Il
cortile interno ha forma quadrata ed è racchiuso in un
elegante porticato scandito da archi ad ogiva, mentre il
loggiato sovrastante presenta una successione di
slanciati pilastri con tracce di affreschi. Questo
castello visconteo rappresenta un unicum nel circuito
europeo, grazie anche alla bellezza degli affreschi
ancora presenti sulle pareti interne, rappresentanti
motivi geometrici alternati alle insegne nobiliari degli
Scaligeri e dei Visconti.
Gli affreschi che appaiono sotto il porticato dell'ala
sud sono probabilmente votivi e attribuita a Stefano da
Pandino.
In epoca successiva
questa dimora campestre venne fortificata con l'aggiunta
dei tivellini e la creazione di un fossato perimetrale
esterno, data la necessità della Signoria degli Sforza,
prima, e di Ludovico il Moro, poi, di contenere le mire
espansionistiche della Repubblica Veneta. In seguito
divenne possedimento di diversi feudatari, tra i quali i
Benzoni di Crema, Sforza, S.Severino, Lanriani e per
ultimi i d'Adda che divennero marchesi di Pandino e
tennero il feudo per quasi quattro secoli, utilizzando il
castello come azienda agricola.
Questo Castello,
costruito relativamente in fretta e con materiali
facilmente reperibili, nonostante soventi opere di
manutenzione, giunse nel secolo scorso ad un grave stato
di degrado con l'abbattimento parziale di due delle
quattro torri angolari, dovuto ai guasti causati da un
incendio. Successivamente appropriati interventi ne
hanno fatto uno dei castelli meglio conservati della
Lombardia.
Acquistato dall'Amministrazione Comunale nel 1947 dai
discendenti dei marchesi d'Adda, oggi è sede del
Municipio, della Biblioteca Comunale e del Convitto della
Scuola Casearia. Con i restauri effettuati nei
primi anni '70 sono tornati a noi bellissimi affreschi
del tardo Rinascimento: decorazioni con fiori e frutta,
raffigurazioni della realtà circostante e una
apprezzabilissima iconografia religiosa.
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